King Mob – Force 9 (SPV, 2011)
Il supergruppo storicamente è un’arma a doppio taglio capace, di regola, di sfornare memorabili pernacchie e/o flatulenze immonde. Non è il caso dei King Mob, band in cui i galli riuniti nello stesso pollaio sono tanti, ma il risultato è ottimo.
Per questo disco di rock intriso delle sonorità fine anni Sessanta, inizio Settanta, il team è d’eccezione: Chris Spedding alla chitarra (Roxy Music, Elton John, John Cale, Paul McCartney), Glen Matlock al basso (Sex Pistols, Iggy Pop, Faces), Martin Chambers alle pelli (Pretenders), Stephen W Parsons alla voce (noto anche come Mr. Snips, ex Baker Gurvitz Army, Sharks e Snips e lontano dalle scene ormai da decenni) e il misterioso “hot new guitar talent” Sixteen.
Force 9 è un bell’album al gusto di modernariato, godibile nel suo reinterpretare i primi soffi vitali – quelli più incendiari e liberi – dell’hard di oltre 40 anni fa, con una sana dose di pub rock, proto punk, blues, beat, rock’n’roll, american roots e freakbeat. E poi c’è il tocco geniale di Spedding… che si sente, eccome.
Vediamo quanto durano, però. E francamente penso che sarebbe meglio se scomparissero a breve: gli sprazzi geniali hanno senso se rimangono tali e non vengono seguiti da tentativi reiterati di ripetersi. Vai di meteora…
[Nota: recensione apparsa in versione leggermente diversa su un numero di Classix che dalle mie parti non è mai arrivato… riciclo virtuoso]