Il giorno del sole era vicino…

Negazione – Il giorno del sole (Shake, 2012)

[di Franco “Lys” Dimauro]

Raccontare i Negazione alle nuove generazioni, idealmente rappresentate da Elia, il tredicenne figlio di Fabrizio Fiegl, IL batterista della formazione torinese morto il 17 Luglio del 2011 all’età di 46 anni.
Agnelli esportava le sue vetture costruite sull’ asse Mirafiori-Lingotto. Ai Negazione restava il compito di esportare i rottami di quella realtà industriale e di quell’ enorme periferia costruita attorno ai capannoni FIAT.
La catena di montaggio della rabbia metropolitana costruita intorno a quello che restava del punk: disillusione, collera, anarchismo, velocità, rumore, antagonismo, occupazioni, centri sociali, scontro politico, lo spettro dell’eroina e il feroce assalto hardcore.
I Negazione e il loro Volkswagen bianco pieno di stampe e di adesivi, in giro per l’Italia prima, per l’Europa dopo.
Pronti a partire per un tour in Giappone, America ed Australia che invece non inizierà mai.

Il giorno del sole racconta tutto questo attraverso i ricordi di Tax, Zazzo e Marco e un cd che raccoglie per intero Lo spirito continua e Condannati a morte nel vostro quieto vivere (oltre al brano che dà il titolo a tutto il lavoro, pensato per il primo album ma poi “slittato” su Little Dreamer) e causando il magone a noi quarantenni di oggi che quei giorni di rabbia li abbiamo vissuti, ognuno con la propria dose di coinvolgimento, anche a duemila miglia di distanza da dove le cose accadevano per davvero, dai posti dove le manganellate non erano solo un bel poster da esporre in camera e l’odore della benzina ti accompagnava ovunque, come la puzza di piscio.

Oggi, a quasi trent’anni dal lancio della molotov Negazione, queste musiche urlate con la ferocia che le avevano generate, fanno ancora male.
Salve nello spirito, intatte nella forma.
Il martello di Michelangelo sollevato sul blocco di marmo del punk, fino a scolpire la più bella opera d’ arte dell’ hardcore italiano.
Granitica, incrollabile, tenace, imperitura, perenne, definitiva.

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