Donots – The Long Way Home (Chorus of One, 2010)
MTV pop punk. E direi che la recensione è finita (altro…)
Donots – The Long Way Home (Chorus of One, 2010)
MTV pop punk. E direi che la recensione è finita (altro…)
Pubblicato da vinylhunter in ottobre 17, 2010
https://blackmilktemporary.wordpress.com/2010/10/17/donots-the-long-way-home-recensione/
Fine Before You Came – Sfortuna (2009, Triste – LP, La Tempesta – CD, Ammagar – MC)
I Fine Before You Came suonano emo-core. Attenzione però: nel 2009 la propaganda della nuova MTV generation di 15enni ha praticamente distrutto il senso del prefisso “emo”, rendendolo una specie di bestemmia, utile a identificare l’ultima moda passeggera. I cinque milanesi hanno invece alle spalle una decina d’anni di carriera, suonando in giro per l’Europa e producendo, in piena etica DIY e anti-copyright, tre dischi, oltre a 7″ e split vari.
Anche questo nuovo Sfortuna, il quarto della serie, si trova in free download sul loro sito prima dell’uscita in formato CD, LP e anche cassetta (a quanto pare i nastri non sono ancora scomparsi).
Com’è Sfortuna? Un ottimo disco: una botta emotiva fortissima aiutata dai testi, per la prima volta in italiano. Poco più di mezz’ora in cui la formula sonora del quintetto assume forme e mostra influenze varie, con serrate ritmiche new wave, momenti post-hardcore alla Slint o alla Flipper o accelerazioni a sostenere il cantato, che va verso lo screamo senza mai arrivarci pienamente.
In pratica una breve via crucis per cuori spezzati, scritta e suonata con assoluta sincerità e capacità di scavare nell’anima, senza paura di mettersi a nudo davanti a chi ascolta. Adolescenziale quanto volete, ma vera e viva.
Il climax si raggiunge con la terza traccia, “Fede”, una claustrofobica discesa nella solitudine che si spegne lentamente lasciando senza speranza; con “O è un cerchio che si chiude”, che ci accompagna marziale nella disperazione; e con il finale affidato a “VIXI”, che parte incazzata e tirata, per poi contorcersi in epilettiche maledizioni verso la sfortuna.
Forse non è il modo giusto per combatterla, ma qualche minuto liberatorio, se non altro, ce lo regala.
Pubblicato da vinylhunter in giugno 6, 2009
https://blackmilktemporary.wordpress.com/2009/06/06/maledetta-sfortuna/
Magentha Vol – Sub (autoprodotto, 2009)
Magentha Vol si presentano strabene con un cd digipack chiuso da laccetto in cuoio con clip, artwork curato e patinatissimo anche se non palesemente sputtanato – ci siamo capiti. Niente male davvero.
Poi metto su il cd. It sounds so Nineties, so fucking Nineties… già. Davvero ragazzi: non è un male, sia chiaro. Solo mi lascia perplesso il revival degli anni Novanta, che erano ieri o quasi (vabbè, sono ingiusto… magari i Magentha Vol non vogliono fare revival di un bel fico secco, però è innegabile che a questi ragazzi i Novanta non sono stati indifferenti a livello musicale).
Voce agnelliana al 90% e un impianto sonoro sostanzialmente duplice: da una parte i brani più duri, molto rock indie post grunge (e, ancora, molto Afterhours – quelli più ispirati per giunta… e buttali via!), dall’altra i pezzi più lenti, sognanti e stralunati. Che mi convincono meno… non a caso la quarta traccia (“Ostetrica”) mi ha fatto venire la pelle d’oca (dopo il trittico d’apertura che invece promette benissimo) con certe atmosfere alla Tiromancino sotto valium e al sesto spritz bello carico.
Peccato che il disco su 10 tracce ne presenti sei del secondo tipo, meno tirate e più – posso dirlo? – pretenziose.
Non in senso cattivo, per carità; ma nel senso che c’è questo anelare alla non banalità e alla ricercatezza che, francamente, ammoscia un po’ l’entusiasmo e veste il tutto di un’aura troppo cerebrale. E dire che loro stessi nel Myspace della band scrivono: “Il pubblico si sveglia quando fiuta l’odore del sangue”… ma quest’odore lo si sente solo in pochi pezzi. Poi il sangue cede il passo ai pensieri, alle circonvoluzioni e alle atmosfere.
Niente di grave. Ma è un’altra roba.
Un buon prodotto di rock italiano underground-protomainstream (perdonate l’ossimoro), ma a me la scossa non l’ha data.
Pubblicato da vinylhunter in Mag 22, 2009
https://blackmilktemporary.wordpress.com/2009/05/22/so-nineties-so-nineties/