Monster Magnet new album!

fourwaydiablo.jpgMonster Magnet – four way diablo (2007, Steamhammer, CD)

Era dal 2004 che il magnete mostruoso non sfornava un album. Nulla a che vedere con le tipiche crisi creative o le paludi contrattuali che solitamente cagionano queste situazioni. Nossignore, il tutto deriva da un sanissimo caso di overdose e conseguente disintossicazione. Il protagonista è il leader Dave Wyndorf che, proprio mentre la lavorazione dell’album stava iniziando, ha pensato bene di ingurgitare un centinaio di pillole di benzodiazepam e finire in ospedale.
Tutto ciò è molto rock, come la musica della band. Peccato che Wyndorf facesse bandiera del suo essere totalmente clean e sobrio da molti anni, addirittura da prima di fondare la band. Ma tant’è: chi siamo noi per giudicare? Noi che i Monster Magnet li vogliamo proprio così, drogati e satanici, come il rock comanda?

Passiamo all’album. Wyndorf, uscito dalla clinica, era lì-lì per rinnegarlo: i suoni non lo convincevano, i brani gli parevano deboli. Eppure si tratta quasi di un grande ritorno e la title track offre subito questa netta impressione. Four way diablo è un discone solido, di rock scuro molto Seventies, in cui non manca qualche puntata in territorio psych pop (“Solid gold” prima del guitar freak-out finale, “Freeze and pixelate” con quell’inizio dissonante), proto punk e hard rock alla Kiss del periodo d’oro.
Suoni grossi e rotondi, voce melodica ed evocativa, qualche ballad intrisa di fuzz… i Monster Magnet non si sono fatti mancare nulla. L’unico appunto è che a tratti affiora una punta di noia. Ma fa parte del gioco e i fan più harcore non avranno nulla da dire. Insomma… bello: non guadagneranno certo pubblico, ma nemmeno ne perderanno.
Chicca: una cover piuttosto personale di “2000 light years from home” degli Stones.
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