The Sade – II (Kornalcielo/Go Down)
I padovani The Sade all’impatto visivo (almeno per quanto concerne il promo ricevuto) ricordano immediatamente i Mentors dei tempi d’oro. Ed è un riferimento intrigante, anche se gravemente scorretto.
Sono alla loro seconda prova sulla lunga distanza, questi tre rockettari del nord-est che hanno in formazione un ex OJM e ci propongono 10 tracce di tipico hard-gothic-punk-dark fatto a regola d’arte, ma del tutto aderente agli stilemi del genere… quindi molto derivativo. Immaginate un mix tra Danzig, Damned del periodo gotico, il primo disco dei Misfits post Danzig, un filo di stoner, l’Alice Cooper di Love It To Death e un filo di Sisters Of Mercy del periodo Floodland… ecco, questi sono i The Sade.
Un dischetto complessivamente godibile – anzi, ancora più godibile se avete ben presenti le influenze e le citazioni – che però difficilmente farà breccia negli animi più mainstream del pubblico metal/hard rock italico (perché a loro, senza dubbio, è diretta una proposta del genere). Ma come al solito: chissenefrega. It’s only rock’n’roll.
I Mentors c’entrano poco, ma se amate il metal-hard rock sfumato in nero, con tocchi punk, avrete più di un buon motivo per farvi piacere II.
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