Il Buio – L’oceano quieto (Autunno Dischi, 2013)
Che bottarella, eh… sì davvero, l’ascolto di questo nuovo cd de Il Buio non mi lascia per nulla indifferente… anche a dispetto del mio odiato cantato in italiano. E infatti credo che loro, insieme ai Titor e ai Nerorgasmo, ad esempio, siano uno dei pochi gruppi per cui riesco a fare un’eccezione.
Il Buio ci scaraventa addosso 10 tracce di rock emotivo e scuro, sfaccettato ma sempre cupo, teso e introspettivo – non è di sicuro musica per divertirsi, fumare dei cannoni e pensare di scopare qualcosa o qualcuno se la serata è fortunata. Qui siamo – me ne illudo io, perlomeno – in un territorio più pericoloso e denso, in cui si fanno i conti con faccende interiori che normalmente si rimuovono perché è più comodo così.
Il genere è sempre quello: un frullatone stregonesco che amalgama emo-screamo, rock indipendente, punk, hardcore, grunge e rock alternativo, senza che nessuna delle correnti si permetta di prendere il sopravvento. Ecco, forse a tratti ho percepito una sorta di rabbia trattenuta, come se mancasse lo sfogo supremo, per cui i brani giungono a sfiorare il climax più nichilista e distruttivo per poi fare un passo indietro verso una razionale malinconia.
Bravi davvero, ma ogni tanto dovrebbero concedersi il lusso orgasmico di spaccare tutto senza guardare in faccia nessuno.
Ascoltate questo cd: è un consiglio. E se chi di dovere fosse sintonizzato… fate uno split Titor/Il Buio: le cose non saranno mai più le stesse.