Simone Lucciola – Disulfiram (PerroneLab, pag. 71)
Disulfiram è l’antidoto: alle ossessioni del quotidiano, alle insensate meraviglie bucoliche o alle gelide intermittenze della metropoli.
Disulfiram è una raccolta di liriche tascabile, come un pacchetto di Gitanes stropicciate o un fiaschetto di rosso dei castelli. Non spaccia verità né menzogne, ma soltanto visioni abbacinanti spesso racchiuse in forma di haiku lapidari o di ossi di seppia lasciati a ossidarsi sul litorale di Formia.
Simone Lucciola aka Il Poverello del Signore (big daddy di Lamette.it) ne è l’autore, nonchè il dispensatore di immagini, miraggi, sonetti, fumetti, forme canzoni, soliloqui, bevute solitarie e altre nefandezze romantiche e naïve.
Un esempio prismatico in prospettiva nihilista da “Ostracizzato”: […] le giornate sono piene di nulla e di prospettive mancate; il freddo non mi dice proprio niente e morirei per te o per qualunque altra.
In Disulfiram coesiste un mondo fatto di schegge impazzite rese sagge da una mistica combat punk rock di fondo, il tutto pervaso da una mitologia schizofrenica che si staglia tanto sulle lapidi di aulico respiro, quanto sull’asfalto rosso di sangue.
Disulfiram è un farmaco senza bisogno di posologia avvertenze o controindicazioni, quindi anche l’overdose è altamente consigliabile.
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