Levis Hostel – Star Bell Jar (Persian Surgery/Outline, 2009)
E’ una vecchia e graditissima conoscenza, cumpà Levis Hostel. E lui, zitto zitto, senza dir nulla, un bel giorno mi fa pervenire via posta questo nuovo lavoro.
Il titolo è tutto un programma, soprattutto in virtù del relativo sottotitolo che è The Spirit Of Christmas Won’t Set Me Free Till Next Summer… lo trovo semplicemente geniale, considerando che il cd mi è giunto, in pratica, a Ferragosto!
Musicalmente si riconferma l’animo eclettico e weirdo di mr Hostel, che stavolta si spinge verso territori più dream-pop: brani sognanti e melodici, a volte bizzarri, altre ingenui come i dolci natalizi allo zenzero (tanto per restare in tema). E poi – in queste 10 tracce – c’è un po’ del Bowie primi anni Settanta, qualche pizzico di Sixties pop psichedelico, il caro vecchio folk. E l’indie, nella sua accezione più ampia. Ah e anche il lo-fi rock. E anche il glam… e poi ancora… e… ok mi fermo.
Come si sarà capito, è un bel caleidoscopio – come già lo era il lavoro precedente – anche se il pop è più prominente, direi, in Star Bell Jar. La cosa che colpisce in positivo, comunque, in primo luogo è l’assoluto fottersene di mode, tendenze e fighetterie del momento. Levis Hostel va per la propria strada e basta. E ci piace per questo.
Se proprio si vuol trovare qualche difetto, devo dire che l’ascolto completo del cd è stato un po’ difficoltoso, perché dopo metà ho iniziato a non distinguere più i brani. Ma son cose che dipendono molto dal momento, dall’umore e da una non eccessiva dimestichezza con queste sonorità.
Peccato anche per la confezione: un bel digipack (più ecologico, peraltro, rispetto al formato classico con jewel case di plastica e libretto interno!), ma senza alcuna info a parte titoli, formazione e i classici credits.